Smart working e modalità lavorative 2.0.
Come combattere e vincere la crisi attraverso il lavoro digitale.
Il mondo è stato messo in ginocchio dalla pandemia, che si batte su di esso come un fiume in piena. Il crollo dell’economia sembra inevitabile, data l’impossibilità dei lavoratori di recarsi a lavoro mantenendo, nella stragrande percentuale dei casi, il distanziamento adeguato.
Tuttavia, tra le diverse opzioni esaminate dalle aziende, una possibilità era stata sottovalutata soprattutto in Italia, Lo smart working. Questa modalità, seppur avesse già iniziato da qualche anno a farsi largo nel mondo, restava comunque poco utilizzata a causa del gap digitale, nonostante le grandi potenzialità e i vantaggi che offre.
Gli avvenimenti del 2020 hanno velocizzato il trend evolutivo digitale del mercato del lavoro, portando le aziende a optare sempre più per lo smartworking, e talvolta considerandolo come unica possibilità per ovviare alle conseguenze di una pandemia che ancora oggi affligge il mondo intero. . Naturalmente, l’utilizzo dello smart working è strettamente collegato ad un altro fenomeno di massa, quello della digitalizzazione.
Come dimostrato da diverse ricerche, il lavoro a distanza ha più lati positivi di quanto si possa pensare. Secondo lo studio “The voice of the European workforce 2020 di Deloitte” basato su 10mila opinioni raccolti in 7 paesi europei, il lavoro a distanza ha portato secondo le survey ad una maggiore autonomia (43%) e una maggiore flessibilità della giornata lavorativa (45%)
Per superare il difficile periodo del lockdown, è stata essenziale l’aumento di fiducia nei confronti dei colleghi (35%) e alla leadership (33%) aumentando così la produttività nel lavoro in gruppo. Oggi, due dipendenti su tre si aspettano la possibilità di lavorare più spesso in smart working, tuttavia circa il 30% dei lavoratori ha il timore di dover lavorare più ore per la stessa retribuzione.
Lo smart working, è un evidente evoluzione senza ritorno del lavoro tradizionale. Il periodo post covid19 potremo considerarlo come un periodo di recupero e sviluppo, come se alla nostra economia venisse data una seconda possibilità da cui tutti noi potremmo trarre vantaggi grazie anche al digitale.
Grazie alle potenzialità offerte dal web marketing le attività commerciali fisiche, come piccoli negozi, servizi di ristorazione ecc, avranno la possibilità di offrire servizi digitali proprio come stanno facendo gli enti pubblici. Solo alcune di queste piccole attività ha deciso di prendere parte alla rivoluzione digitale, rendendo possibili operazioni per le quali, fino a poco tempo fa, era necessaria la presenza fisica del cliente. Basti pensare alla Pubblica Amministrazione e al Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid), attraverso il quale è possibile effettuare diverse operazioni online, evitando così le lunghe file presso gli enti pubblici ed eventuali assembramenti.
PMI, la forza è digitale

Le piccole e medie attività sono quelle che hanno subito i maggiori danni a causa della pandemia. Dati alla mano, è possibile comprendere che la chiave di Volta per superare l’attuale crisi è il passaggio al digitale.
Ed è così che il piccolo negozietto di scarpe sotto casa, chiuso provvisoriamente per le normative dettate dal DPCM, è diventato un negozio online che può vendere il proprio prodotto su tutto il suolo nazionale o anche all’estero.
Oppure il titolare della pizzeria/ristorazione di quartiere che oggi purtroppo non riesce a lavorare come vorrebbe o come avrebbe fatto di solito, attraverso un’app, può generare profitto con ordini da asporto o consegna a domicilio. Grazie a delle app apposite, la piccola impresa ha la possibilità di aumentare e, talvolta estendere, anche la propria visibilità in tutta la città.
Le infinite riorganizzazioni e nuove possibilità oggi dettate dalla necessità del momento andranno oltre questo periodo pandemico, che, appena finirà, lascerà una società profondamente rivoluzionata dal profilo economico e l’interconnessione creata tra l’attività commerciale fisica e il mondo digitale sarà così capillare da essere considerata essenziale per pressoché tutte le attività, a prescindere dalla loro grandezza.